Cos’è?

La filaria (meglio detta filariosi cardiopolmonare) è una grave patologia che colpisce il cane.

Il parassita che provoca la malattia si chiama Dirofilaria immitis: un nematode le cui dimensioni variano dai 12 ai 17 cm nel maschio e dai 25 ai 32 cm nelle femmine.

Il verme alberga in un ospite intermedio rappresentato da varie specie di zanzare, ivi comprese le cosiddette zanzare tigri.

In Italia la Filaria è soprattutto diffusa nelle regioni del Nord Italia

Esiste una seconda specie di filaria: Dirofilaria Repens responsabile di infestazioni anche nel gatto e in altre specie animali tra cui l’uomo!!
E’ meno frequente ed ha una localizzazione soprattutto cutanea.

Trasmissione

La malattia si trasmette attraverso la puntura dell’insetto e l’inoculazione del parassita attraverso il pasto di sangue.

Una volta entrata nel sangue la piccola larva cresce e circola nell’organismo, parassitando vari organi fino a raggiungere il cuore da adulta, con l’aspetto di un verme che può raggiungere svariati centimetri i 20 cm di lunghezza.

È grave?

Dirofilaria immitis

Se non diagnosticata e trattata in modo tempestivo la filariosi può provocare serie lesioni al cuore portando all’insufficienza cardiaca e infine alla morte dell’animale: filariosi cardiopolmonare


Dirofilaria Repens

Pur essendo meno patogena può infestare anche l’uomo provocando una forma cutanea.

Fattori di rischio

    • leggera prevalenza nei cani maschi, senza particolare preferenza di razza o età
    • i cani di grossa taglia che vivono prevalentemente all’aperto

    hanno maggiore possibilità di contrarre la malattia rispetto a cani piccoli che abitano all’interno della casa.

    • lunghezza del pelo

    vi sono pareri discordanti fra i vari autori; alcuni di essi, infatti, ritengono che le razze a pelo corto e quelle con il pelo di media lunghezze siano maggiormente esposte al rischio di contrarre la filaria, mentre altri ritengono che tale fattore non abbia alcuna influenza.

Ciclo vitale della filaria

  1. La zanzara punge un animale infetto (l’ospite definitivo) e ingerisce con il sangue le microfilarie (larve al primo stadio, L1).
  2. All’interno del vettore le larve maturano, nel giro di una settimana circa, passando allo stadio 2 (larve L2), dopodiché, trascorsa un’altra settimana circa, evolvono allo stadio successivo (larve L3) in cui diventano infettanti.
  3. Le larve L3 migrano nell’apparato buccale della zanzara e così questa trasmetterà il parassita quando pungerà un animale per nutrirsi del suo sangue.
  4. Nell’animale infettato, le larve migrano nei capillari e, nel giro di 7-12 giorni si trasformeranno in larve L4; queste, tra il cinquantesimo e il settantesimo giorno, passeranno allo stadio L5; entro il centoventesimo giorno le macrofilarie si insedieranno nel cuore e nelle arterie polmonari del cane.
  5. Alcuni preadulti diventano filarie adulte che possono riprodursi e rilasciare le microfilarie nel torrente circolatorio; le microfilarie (larve L1) giungono ai vasi capillari dove infestano un’altra zanzara durante il suo pasto di sangue e il ciclo ricomincia.
  6. Nella fase finale si ha la morte delle filarie adulte.

Possono sopravvivere nell’organismo ospite molto a lungo fino a 5-6 anni, potendo quindi continuare a produrre larve che completano il ciclo per molto tempo.
Se manca il trattamento, la patologia diventa molto grave nel cane.

Nel gatto il ciclo vitale è lo stesso, ma le larve hanno più difficoltà a diventare adulte, morendo prima dello sviluppo totale.

Alcuni adulti comunque riescono a sopravvivere, ma solo per 2 o 3 anni.
Sono ugualmente pericolose per i gatti, perché possono creare delle sindromi ostruttive di alcuni vasi (polmonari soprattutto). L’ostruzione è provocata dai parassiti morti.

Sintomatologia

  • Affaticamento
  • Intolleranza all’esercizio
  • Soffio cardiaco
  • Insufficienza d’organo

La sintomatologia della filariosi del cane viene suddivisa solitamente in quattro classi sintomatiche

Classe 1 (filariosi in forma subclinica o lieve) – Non si notano nell’animale segni che possano far pensare alla presenza della malattia. Un eventuale esame di laboratorio che ricercasse gli antigeni della filaria risulterebbe però positivo. In definitiva, il cane è ammalato, ma il numero di parassiti presente non è sufficiente a provocare sintomi di alcun genere. In classe 1 la prognosi è favorevole.

Classe 2 (filariosi in forma moderata) – I parassiti sono cresciuti in numero e dimensioni tali da causare nel cane vari sintomi tra i quali affaticamento, difficoltà nel respirare sotto sforzo, soffio cardiaco e calo ponderale. In classe 2 la prognosi è favorevole con riserva.

Classe 3 (filariosi in forma grave) – Le filarie hanno raggiunto ormai numero e dimensioni tali da provocare varie lesioni all’organo cardiaco e alle arterie dei polmoni; ne consegue un aspetto del cane visibilmente provato; oltre al calo di peso si hanno dispnea, incremento della frequenza respiratoria (tachipnea), tosse, eritrocitopenia (riduzione del numero dei globuli rossi), incremento del volume addominale, insufficienza cardiaca destra, perdite di sangue dal naso (epistassi), formazione di tromboemboli e alterazione della funzionalità polmonare. In classe 3 la prognosi è riservata.

Classe 4 (sindrome della vena cava, SVC) – Il numero e le dimensioni dei parassiti sono talmente elevati che ormai risultano occupate non solo la parte destra del cuore e le arterie polmonari, ma anche la vena cava la cui ostruzione pone in gravissimo pericolo di vita l’animale. In classe 4 la prognosi è molto riservata.

Diagnosi

La diagnosi viene effettuata attraverso l’esame di qualche goccia di sangue per rilevare la presenza del parassita nell’organismo.

L’osservazione di una goccia spessa di sangue al microscopio può evidenziare il parassita allo stadio larvale

L’utilizzo di test rapidi rileva la presenza dell’antigene del parassita evidenziandone l’infestazione.

Trattamento e Terapia

Terapia farmacologica filaricida e riposo forzato.

Nella fase più avanzata oltre alla terapia sintomatica è necessario ricorrere all’intervento chirurgico per eliminare le filarie adulte dal cuore.

Profilassi e Prevenzione

Fortunatamente è possibile intervenire con forme di prevenzione della malattia.

Gli animali che non sono mai stati sottoposti a trattamenti a carattere preventivo, possono essere testati per la ricerca degli antigeni della filaria, attraverso un semplice prelievo di sangue scarsamente invasivo e non doloroso.

Per prevenire la malattia necessario effettuare una prevenzione nei confronti delle zanzare: senza di loro il parassita non può infestare l’animale né l’uomo.

  • utilizzo di sostanze repellenti nei confronti delle zanzare
    In commercio sono presenti diversi tipi di repellenti che consentono di avere una certa protezione dalla puntura degli insetti, soprattutto se l’animale vive e dorme fuori nella stagione caldo/umida.
    La scelta varia tra collari, repellenti spray o spot on di sintesi o naturali
    La soluzione verrà trovata ragionando sulle abitudini del cane e sui suoi spostamenti durante la stagione.
  • terapia microfilaricida per evitare lo sviluppo degli adulti
    Possiamo scegliere tra due opzioni:
    . Utilizzo di compresse o tavolette mensili
    Il farmaco va somministrato ad intervalli regolari ogni 30 gg, provoca la morte di tutte le larve immense in circolo nel mese precedente alla somministrazione.
    . Iniezione annuale
    Non si tratta di un vaccino, ma di una vera e propria profilassi.
    Attraverso l’iniezione sottocutanea del farmaco si impedisce alle larve di filaria di crescere e diventare adulte. Il farmaco una volta iniettato viene rilasciato ogni mese con effetto retard. Si tratta di un sistema molto comodo e sicuro.
  • tenere i nostri amici in luoghi chiusi protetti eventualmente con zanzariere soprattutto durante le ore notturne

Quando cominciare il trattamento e per quanto continuare?

Per essere infestante la zanzara deve avere la larva nel suo apparato buccale. Questa condizione si verifica solo se la temperatura notturna è di 18° almeno per 10-12 giorni. Se manca questa condizione le zanzare pungono ma non trasmettono le larve.
E’ inutile quindi incominciare il trattamento prima, e comunque non è da fare se non c’è questa condizione.

Al contrario, in autunno inoltrato, nonostante ci siano delle temperature più rigide, se ci sono ancora le zanzare, queste hanno una composizione salivare più adatta (in questo periodo dell’anno) a trasferire le larve.
Meglio quindi andare avanti un mese in più in inverno, piuttosto che cominciare troppo presto a primavera.

Solitamente si tende ad iniziare la profilassi un mese dopo aver visto le prime zanzare e continuare il trattamento per almeno un mese dopo aver visto le ultime, tenedo sempre conto della temperatura esterna.

Ovviamente il problema non si pone se si è optato per l’iniezione che avrà una scadenza annuale.

Come mi accorgo se il cane (o gatto) è già infestato?

sintomi della filaria nel cane e gatto sono variabili a seconda del grado di infestazione. Dipende da quanti parassiti adulti sono riusciti a raggiungere parti dell’organismo importanti. La sintomatologia sarà diversa e più o meno importante ed evidente.

In generale i sintomi legati alla filariosi cardiopolmonare sono gli stessi sintomi presenti quando il cane ha problemi cardiaci e o respiratori.
Questo perché l’organo finale, quello dove finiscono gli adulti è il cuore, ma potrebbero esserci anche altre sedi dove le Filarie possono finire. I polmoni ad esempio, soprattutto l’arteria polmonare dove può provocare delle alterazioni.

Affaticamento, intolleranza all’esercizio, abbattimento, tosse notturna, fino ad arrivare all’insufficienza cardiaca e all’embolia polmonare.

Gli stessi sintomi sono presenti anche nel gatto, ma per questo animale potrebbero arrivare ancor più velocemente per la dimensione del cuore, molto inferiore rispetto a quella del cane.