Cos’è il microchip?
Il microchip è una capsula biocompatibile della grandezza di un chicco di riso che viene inserita attraverso un’ iniezione sottocutanea nella regione del collo per convenzione a sinistra.
Ad ogni microchip corrisponde un numero a 15 cifre che ha la funzione di identificare in modo univoco il nostro amico a quattro zampe. Il microchip è obbligatorio per legge per la specie canina.
Esistono indicazioni specifiche al riguardo, ad esempio è vietato cedere un cane se quest’ultimo non è provvisto di microchip.
Con l’entrata in vigore della ricetta elettronica vanno identificati e segnalati tutti i cani che non dispongono di microchip.
Grazie alla presenza del microchip, una persona che incrocia sulla propria strada un cane smarrito, potrà rivolgersi al veterinario per avere le informazioni relative al proprietario, favorendo il ricongiungimento.
Così come, in caso di smarrimento del proprio cane, la presenza di un microchip potrebbe testimoniarne l’appartenenza alla famiglia d’origine in caso di contenzioso.
Infine la sua applicazione è un deterrente contro i casi di abbandono volontario
Non è possibile procedere da soli all’inserimento del microchip; tale operazione può essere effettuata esclusivamente da un veterinario abilitato
L’inserimento prevede l’inoculazione del chip attraverso un ago di medio calibro eseguibile a domicilio o in struttura.
La procedura è molto veloce e praticamente indolore, nonostante diversi padroni si dimostrino piuttosto apprensivi, temendo che il microchip possa essere dannoso per la salute del cane, in realtà si tratta di un dispositivo inerte. Non emette, infatti, alcuna tipologia di onde, risultando assolutamente innocuo.
In commercio sono disponibili supporti molto piccoli adatti ai cuccioli e ai gattini.
Non vi è obbligatorietà di identificazione per i gatti, al momento, ma mi sento di suggerirne l’applicazione soprattutto in caso i vostri gatti abbiano accesso all’esterno.